martedì 10 luglio 2012

Il parchetto di Bach


Tutti i giorni, un paio di volte al giorno, mia madre porta Bach, il nostro piccolo cagnolone di 47 kg, al parco. Non è vicino a casa, perciò prende la macchina e ci arriva in una decina di minuti. Si trova in una via chiusa e isolata, piena di verde. Da una parte una fila di alberi ripara dai rumori dell'imbocco della tangenziale non lontano; dall'altra vi è un campo da calcio non curato, con l'erba altissima. 

Il campo da calcio dall'erba altissima











Tempo fa mia madre mi raccontava di aver visto alcune persone "sparare" con delle strane pistole contro gli alberi. Qualche giorno dopo, sempre molto stranita, aveva anche notato che su alcuni tronchi vi erano disegnati dei cerchi gialli. Non vi renderò partecipi delle duemila supposizioni, apocalittiche e improbabili, che vi avevamo costruito sopra. Dico solo che poco tempo dopo avevano abbattuto gli alberi così contrassegnati, lasciandone solo la base del tronco.

A distanza di mesi torno con lei in quel parco: ben riparato com'è dagli alberi, d'estate è sempre piacevole - anche se Bach si stanca dopo appena 2 minuti di corsa e lascia giocare a palla me e mia madre per mezz'ora prima di lasciarsi coinvolgere. Noto comunque che alla base di alcuni tronchi spuntano alcuni germogli, altri sono invece completamente tornati a nuova vita: più che alberi sembrano... cespugli!


















"Allora non li hanno ammazzati del tutto!", commento. 

E lei mi racconta che in realtà non li volevano affatto abbattere, sarebbe stato un peccato. Domandando il perché li volessero togliere, le avevano spiegato di essersi accorti che alcuni alberi avevano una malattia che li scavava dall'interno. 


Soluzione? Abbatterli fino alla base, sperando di recuperarli prima che tale malattia raggiungesse le radici. (i cerchi gialli disegnati sui tronchi erano stati fatti per distinguere gli alberi malati). 

Sono decisamente un'ignorante per quanto riguarda questo tipo di cose, ma son ugualmente rimasta strabiliata dalle potenzialità della natura. 

Ho anche avuto un piacevole incontro con un insetto enorme. Per la prima volta invece di scappare a gambe levate, terrorizzata, son corsa invece a fargli una foto, seguendolo poi con totale meraviglia. Non è bellissimo?

Affascinante ma timido



2 commenti:

  1. Ah, meno male, una storia a lieto fine!
    Ma l'insetto non è un cervo volante?

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  2. Sei una grande! Non ero mica riuscita a capire cosa fosse :) da quanto riporta wikipedia, viste le mandibole minute, dovrebbe allora essere una femmina di cervo volante!

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