Potrei citare Steve Jobs e il suo garage, Meryl Streep e la sua risposta pronta, gli impressionisti con il Salon des Refusés o la Rowling e gli innumerevoli rifiuti delle case editrici per il primo volume della saga di Harry Potter, ma come al solito ho deciso di attingere a qualcosa che mi è proprio. Dunque, visto che quest’anno a teatro ci stanno raccontando anche dei grandi autori e teorici del teatro, citerò Eugenio Barba.
Eugenio Barba |
Ai suoi esordi Eugenio Barba, oggi grande attore e regista teatrale, aveva deciso, dopo essersi laureato in Norvegia ed aver studiato recitazione in Polonia e India, di tornare nel paese dei fiordi e proseguire lì la sua carriera. Purtroppo, però, come attore non venne accolto perché straniero. Quindi cosa fece? Si rivolse ad alcuni giovani che non avevano superato i test di ammissione alla Scuola Teatrale di Stato di Oslo e nel 1964 creò insieme a loro l’Odin Teatret, oggi realtà di spicco del teatro contemporaneo.Un bel modo di reagire, vero?
Sì sì, lo sappiamo tutti che “non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza” e che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria” e blablabla. Volevo tuttavia parlare di Barba per ricollegarmi a un’intervista a una traduttrice che ho di recente ascoltato su un podcast.
La collega raccontava di come, dopo aver collaborato per anni per alcune agenzie fisse, aveva di colpo perso gran parte dei suoi clienti, che alle sue tariffe avevano preferito i molto più economici servizi di traduzione automatica e post-editing. Dopo essere piombata in un primo periodo di confusione e crisi, la collega aveva reagito iniziando a curare molto di più il networking e, col tempo, ad accompagnare l’attività di traduzione con un servizio di coaching dedicato ai colleghi.
In pratica, l’inaspettata carenza di lavoro l’aveva posta giocoforza di fronte alla necessità di prendere coscienza di se stessa in modo diverso, di trasformarsi da traduttrice in imprenditrice. Come Eugenio Barba, di fronte a una difficoltà si era rimboccata le maniche e si era reinventata, cercando di attingere dentro di sé a risorse insospettate. Risorse che forse, senza uno stimolo dettato dalla necessità, non avrebbe mai scoperto di avere.
“È tutta questione di mindset”, spiegava. “Mentalità”. Nonostante gli innumerevoli anni di esperienza, durante tutta la sua carriera non aveva fatto altro che comportarsi come fosse stata una dipendente delle agenzie con cui collaborava. Non aveva mai dovuto sviluppare l’imprenditorialità, ovvero quell’attitudine propria di un imprenditore, per l’appunto, volta alla costante ricerca di soluzioni nuove per presentarsi, aggiornarsi, sviluppare e ampliare con regolarità i propri servizi. Allo stesso modo non si era mai messa in condizione di correre i rischi che l’attività di imprenditore comporta.
Una volta attinto alla propria audacia, la collega ha trovato la fortuna pronta ad arriderle. Eppure mi domando: c’è modo di sfruttare a pieno le proprie risorse senza dover per forza attendere uno stimolo esterno?
Secondo me, sì. Non a caso, infatti, imprenditoria e imprenditorialità sono le parole chiave dei programmi delle scuole del domani, così come di molti progetti dell’Unione europea dedicati appunto alla formazione. Questo significa che, come nel caso della collega intervistata, imprenditori non si nasce, si diventa. Ma è anche importante ricordare che la strada in questo senso non è univoca e uguale per tutti, proprio perché bisogna imparare a valorizzare se stessi per le caratteristiche uniche che ci distinguono dagli altri. Quindi c’è chi decide di dedicarsi alla traduzione e all’insegnamento, chi di specializzarsi in un settore molto specifico, chi ancora di studiare una terza o quarta lingua. Quale che sia la strada che si decide di percorrere, l’unica cosa che non bisogna dimenticare di portarsi sempre dietro è un pizzico d’audacia; la fortuna verrà da sé – in Norvegia, Italia o altrove, poco importa.
E voi, quanto vi sentite audaci?
Grazie per avermi letto. Se avete voglia, ditemi cosa ne pensate o se vi è capitato qualcosa di simile lasciando un commento.