Piazza Carignano è una delle piazze di Torino che
preferisco, soprattutto la sera. Un paio di anni fa andavo a lezione di russo non
lontano da lì e partivo sempre in anticipo per potermi sedere una mezz’oretta nella
luce filtrata dei lampioni ad ascoltare un violinista che tutte le sere si
sistemava all’angolo con via Principe Amedeo.
Ieri ne ho approfittato per farci un salto e vi ho trovato
una mostra fotografica. Si intitola “Cibi che cambiano il mondo” e sarà
proposta al pubblico fino al 29 ottobre. Allestita da Slow Food, la mostra si
propone di descrivere il legame che unisce cibo e territorio presentando, attraverso le immagini, delle esperienze e
degli esempi positivi di modelli di sviluppo possibili.
Questa è la foto che mi ha colpito di più:
"Il caffè cambia con il territorio, l'altitudine, il clima, proprio come un vino, ma poi arriva ai consumatori in forma anonima. Quel che conta sul mercato è la marca, mentre non si sa nulla sull'origine, sui produttori, sulla tecnica di lavorazione. Per conoscere meglio ciò che sta dietro la nostra tazzina, vi accompagniamo dove il caffè è nato, in Etiopia. In questo angolo di Africa si produce e consuma caffè da millenni, molto prima che le rotte coloniali portassero la coltivazione in America Latina e Asia. Nelle foreste montane dell'Etiopia il caffè cresce spontaneamente, all'ombra di piante che lo riparano dai raggi del sole tropicale".
Qui invece c'è il video che presenta tutte le foto esposte:
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