lunedì 10 dicembre 2012

Solo un pensiero


Questo pomeriggio sono uscita con un'amica. Siamo andate malauguratamente in un centro commerciale che, visto il giorno di festa e le temperature, era un brulichio di persone che facevano di tutto, dall'acquistare qualcosa al guardare le vetrine, dal parlare al seguire con occhi apprensivi bambini che riuscivano appena a fare due passi sulle gambine incerte. Noi abbiamo chiacchierato, con un tono di voce abbastanza alto da riuscire a contrastare il brusio, cercato un bar per un caffè, fatto due passi.

Al ritorno l'ho riaccompagnata e sotto casa sua mi ha detto di avermi portato un pensiero.  In realtà, mi ha spiegato, ce l'ho da quando sono tornata dall'Ucraina, ma poi mi sono dimenticata di dartelo. È solo un pensiero.

Mi ha portato una cartolina della città in cui si trovava e un piccolo magnete quadrato su cui è raffigurata un'immagine di una statua che, in quella stessa città, è stata eretta a simbolo della liberazione dall'occupazione delle forze tedesche durante la seconda guerra mondiale. Un pensiero. 

Mentre tornavo a casa ho ricevuto un messaggio: Noi andiamo a mangiare due bocconi in un locale, ti unisci? 

Non so cosa fare. Non sono molto dell'umore. 

Meglio, una ragione in più per venire con noi.

Perché no? Così sono tornata a casa, ho poggiato due cose e sono di nuovo uscita. Ho chiesto che non mi venissero a prendere, volevo farmi due passi al buio, da sola, e con un po' di freddo addosso. Volevo un po' d'aria.

No, sei già qui? Ci hai colti di sorpresa, volevamo accoglierti col botto!, mi hanno detto non appena sono arrivata.
Ho sorriso e mi sono seduta. Ho riso, chiacchierato, scherzato. Sono tornata a casa contenta, ho attaccato il magnete ad una mensola e, mentre sistemavo la cartolina tra tante altre, mi sono tornate in mente quelle parole: Solo un pensiero.

Solo uno, due, tre, quattro – ho iniziato a contare. E mi sono resa conto che  quel solo pensiero si moltiplicava negli anni, si moltiplicava per ogni scaffale pieno di cartoline e di libri regalati, per ogni scatola piena di lettere e parole, per ogni ti unisci a noi? che mi è stato rivolto. E che tutti quei pensieri insieme compongono ognuno un pezzo diverso della mia vita ma, come si suol dire, l’insieme è diverso dalla somma delle parti. Ed io mi sento profondamente grata.



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