sabato 3 agosto 2013

Buoni propositi

Statua della Dora Riparia
Alla fine del 2012 ho deciso per la prima volta in vita mia di prendere nota dei buoni propositi per l'anno nuovo. Non ne ho ancora realizzato mezzo ma la lista è sempre lì appesa alla parete, ordinata e criptica (ché di fatto ho scritto tutto usando sigle e numeri).

Allora io ogni sera, terminato il lavoro, alzo lo sguardo e ritrovo queste parole un po' sghembe, queste cifre che a metterle insieme sembrano comporre un qualche pronostico, e sorrido: ho sempre l'impressione di trovarmi di fronte a una fotografia che, invece di visi e panorami, restituisce uno stralcio di vecchi pensieri.

Il bello, mi dico, sta proprio in quella loro natura fotografica, nella loro staticità rapportata al fluire: loro sono lì, memoria di un'ora che ho trascorso a riflettere sugli obiettivi da pormi, "impegnativi ma non troppo" perché non fossero meramente chimere ma idee da poter tradurre in realtà, mentre io, nel frattempo, sono cambiata. Il cambiamento, di giorno in giorno, è cosa da poco, come il passo di un vecchio signore che, a fatica, si trascina in avanti. Eppure, come la goccia che scava la pietra, sa essere tanto perentorio e caparbio quanto silenzioso, e quando inciampa o s'arresta finisce sempre per riprendere il cammino: quella leggera incertezza, quel barlume di incostanza, lungi dall'indebolirlo ne rinvigoriscono il passo. 

Così io ogni sera, di fronte a questa immagine atipica, osservo da una parte l'irrealizzato, dall'altra la distanza tra quel che sono e desidero e ciò che ero e desideravo, la mappa dei miei perché, il sottile tratteggio che inizia a dar forma ai miei nuovi vorrei. Quel che  mi interessa allora non è se terrò fede alle mie originarie intenzioni, ma ciò che mi ci aveva condotto e la strada che ho invece preferito imboccare.

6 commenti:

  1. Tenere e sagge riflessioni di una persona molto equilibrata. Bravissima, Alice, questa nota rispecchia una bellissima filosofia di vita.

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  2. Io amo le to-do lists. Le amo cosi tanto che a volte faccio la list delle to-do lists. Per non parlare poi delle not-to-do lists! Sulle mie liste pero' non ci sono cose come Imparare il danese (hahaha!) ma next actions. Piccole azioni da compiere in un giorno o in una settimana e che sicuramente mi portano in una direzione piuttosto che in un'altra ma... Non so, non ho mai creduto nelle New Year's resolutions semplicemente perche' non fanno per me. Pero' mi piace molto il significato che tu dai alla lista dei tuoi propositi. Mi piace pensare che quelle sigle e quei numeri siano appunti del tuo personale diario di bordo.

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    1. Ecco, un diario di bordo! Anche io scribacchio in giro le mie buone liste di cose da fare, soprattutto per il mio lavoro che, come sai, prevede continue scadenze. In quel momento avevo però bisogno di una visione un po' più ampia, per lo meno indicativa.

      Mi incuriosiscono comunque queste not-to-do lists, non ne ho mai stilata una!

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  3. Che bel post, Alice. Di più non riesco a dire per la stanchezza, però è molto bello :-)

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  4. Prendila come quando uno cammina in montagna ed ad un certo punto scorge il rifugio, ogni tanto sembra proprio che continuino a spostarlo più avanti, ma è lì e prima poi ci arriverai

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