mercoledì 10 giugno 2015

5 ragioni per dire di no a un cliente

Chiaramente dipende da ciò che il cliente vuole. Le ragioni possono essere molteplici: poco tempo, una tariffa troppo bassa, una combinazione linguistica diversa dalle proprie, la richiesta di una traduzione attiva o ancora un settore o un argomento estraneo. Che fare?

Tutte argomentazioni valide, soprattutto se l’obiettivo è quello di puntare sulla qualità. Tuttavia, il no è sempre una bestia nera, perché è una piccola parolina che è in grado di fare una cosa che talvolta non riesce bene neanche a frasi ben più complesse, ovvero esclude tutte le possibilità: i clienti storici dovranno cercare un’altra persona di fiducia e quelli nuovi lasciare alle spalle il tuo profilo, che in qualche modo li aveva colpiti positivamente, per cercare anche loro un approdo e la soddisfazione dei propri bisogni in altri lidi.
  1. Poco tempo. Fate finta che una torta equivalga a una cartella (quando arriva l'ora della merenda?): entrate in una pasticceria e provate a ordinare 25 torte per il giorno dopo. Potrebbe andarvi bene: la commessa vi sorride, vi chiede come le volete perché è logico presumere le vogliate tutte diverse l’una dall’altra, e infine non vi chiede neppure un anticipo perché è bello fidarsi del prossimo. Poi svegliatevi e scontratevi con la realtà. Non so voi ma a me han sempre fatto problemi, foss’anche per una torta sola.

    Stesso discorso con la traduzione: 25 cartelle per il giorno dopo? Non penso proprio. Non perché non mi piacerebbe, intendiamoci. È che sono un essere umano, non ci riuscirei nemmeno potessi battere sulla tastiera con la sola forza del pensiero.

    Di fatto, mi è capitato di rifiutare anche in situazioni meno estreme, ovvero quando ho ritenuto che per la complessità/tecnicità del testo avrei avuto bisogno di più tempo per fare un buon lavoro. Questione di priorità. Un consiglio? Parlatene con il cliente. Se il tempo è poco, al 99,9% il tempo sarà poco anche per il traduttore che contatteranno dopo di voi. Guardi, per quella specifica torta ci vogliono tempi di preparazione più lunghi, che ne dice di quella alle nocciole? 

    Che non è mica male, eh
  2. Tariffa troppo bassa. Che dire? Capita a tutti di lavorare a tariffe troppo basse e la scelta di dire no dipende solo da ciò che ritenete sia giusto per voi. Non è tanto un discorso di concorrenza “sleale” con altri traduttori o simili, secondo me, ma piuttosto: riuscite a viverci? Ci pagate la spesa e le bollette? Perché tradurre è meraviglioso e sono convinta che chiunque operi in questo settore ne sia anche appassionato, ma come ricordavano su Doppioverso tempo fa: “Il nostro è un lavoro come tutti gli altri. Davvero. Bellissimo per noi, ma non per questo diverso dagli altri. Se questo non lo capiamo noi per primi non possiamo pretendere che lo facciano gli altri”. Vada per quella coi mirtilli. Spero non sia un problema se mi autoapplico uno sconticino. Sa, questo mese ho prenotato le vacanze e mi son partiti un sacco di soldi. Ma tanto per lei preparare dolci è soprattutto una passione, no?

    Eccerto

  3. Combinazione linguistica diversa /Traduzione attiva. Innanzitutto: che differenza c’è tra le due? Lavorare in una combinazione diversa dalle proprie è pressoché impossibile, in attiva è fattibile. Molti colleghi propongono il servizio e non sono necessariamente bilingui o bilingui tardivi ma semplicemente molto bravi (o talvolta, come capita di vedere in alcuni frangenti, molto incoscienti). A queste richieste io non dico no. Anche in questo caso preferisco piuttosto cercare un’alternativa per il cliente, ovvero uno o più colleghi che possano fare al caso suo. Come un’agenzia? No, da questo tipo di operazioni non ci guadagno. Spesso anzi passo direttamente il nome del collega traduttore al cliente, lasciando che siano loro a trovare i termini di un accordo.
    Offrire un’alternativa lascia sempre uno spiraglio, una via di comunicazione aperta. Guardi, se vuole posso proporle una millefoglie. Se invece desidera proprio una baklava può chiedere all’ottimo ristorante greco all’angolo.

    Pure la baklava ha il suo perché

  4. Settore/argomento estraneo. Idem come sopra: se traducete letteratura e vi chiedono un brevetto, potete sempre accettare. Tuttavia sarà molto più facile per voi imparare a piangere in cinese piuttosto che consegnare un buon lavoro. Nulla toglie che possiate mettervi a studiare il settore per farvi trovare preparati alla richiesta successiva, per carità, ma nel frattempo è meglio crearsi degli stampati con le indicazioni per il ristorante greco e limitarsi a questo.

    Oppure una cartina per arrivare in Grecia, non si butta via niente
  5. Il quinto punto non esiste, l’ho inserito solo per abbellire il titolo.



Bene, e il risultato? 
A parte l'incredibile voglia di torta, s'intende.
Intanto, non è detto che il cliente torni da voi, ma è possibile. Inoltre, nel tempo vi creerete una rete di colleghi molto preziosa, tanto a livello professionale quanto umano. A quel punto saranno le vostre giornate a guadagnarci in qualità.

E voi? Avete avuto esperienze di questo tipo o conoscete soluzioni ancora diverse che avete voglia di condividere? 

2 commenti:

  1. Quando già si vedono delle ombre all'inizio di una qualsiasi relazione (amorosa o di affari), non si dovrebbe mai sottovalutare il fatto che una volta trascorso il primo momento di "poesia", i difetti saranno a farla da padrone ed influiranno sempre più nello spirito della relazione.
    Nel caso di un cliente che deve acquistare qualcosa è poco importante se non sia simpatico, affabile o perfino benodorante, in quanto gli dài quello che vuole, lui paga e buonanotte ai suonatori.
    Nell'occorrenza alla quale ti riferisci, cara Alice, il discorso è totalmente diverso. Il cliente si può permettere di avanzare pretese (sui tempi, sulle modalità e sui costi) e perfino di esprimere un giudizio sulla qualità del lavoro alla sua conclusione.
    In tal caso sarebbe opportuno sottoporre un foglio con un elenco di regole da far firmare per sottoscrizione ad un qualsiasi cliente che si presenti per la prima volta, senza alcun tipo di imbarazzo. Faccio un esempio:

    1) Tempo di consegna della traduzione [_] 10 giorni (a prezzo intero) oppure [_] 7 giorni (a prezzo maggiorato del 50% [scegliere una delle due]
    2) Traduzione [_] libera o [_] letterale [scegliere una delle due]
    3) Pagamento 50% anticipato e 50% alla consegna (senza possibilità di scegliere)
    Data e firma

    Il tutto senza mai dimenticare che un cliente che ha fretta potrebbe essere poco affidabile per aver pianificato in modo errato le sue tabelle di marcia. E che un cliente che tira sul prezzo proposto implicitamente sta certamente già sottovalutando il lavoro prima che sia iniziato e questa è solo la prima delle rogne.
    Ovviamente alle regole corrispondono le eccezioni ed il privilegio di non avere un superiore o un referente, nel proprio lavoro, può renderci liberi di applicare le eccezioni come e quando ci pare, per motivi insindacabili.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sempre splendidi i tuoi commenti, perché aggiungono sempre qualcosa al discorso.

      Per quanto riguarda l'elenco di regole, è di fatto quello che si fa nel momento in cui ci si accorda per un lavoro: giorno di consegna e termini di pagamento sono decisi sempre prima. Il discorso "traduzione libera vs letterale" potrebbe riferirsi piuttosto alla definizione del settore di specializzazione, per cui all'accettazione di un incarico da parte del professionista in virtù delle proprie competenze specifiche.

      La tendenza di molte persone, soprattutto all'inizio, è quella di non dire mai "no" per paura di non ricevere più lavoro, ma anche perché pare che in molti frangenti questo "no" non venga visto come sinonimo di onestà professionale, quanto di incompetenza.

      Per questo occorre valutare bene la richiesta del committente, perché se è vero che può avanzare pretese, è altrettanto vero che se un professionista ritiene di non poter svolgere il lavoro al meglio, può essere spinto a farlo presente e, in caso, rifiutare per le ragioni di cui sopra :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...