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mercoledì 2 gennaio 2013

Geocaching

L'altra sera eravamo già di ritorno quando d'un tratto mi sono ricordata del Geocaching, il gioco al quale mi avevano introdotto i miei amici a Granada. Se hai un ricevitore GPS puoi iscriverti a questo fantastico sito e giocare a una caccia al tesoro mondiale. Non si vince niente, se non l'entusiasmo della ricerca e la gloria nel riuscire a recuperare questi piccoli oggetti nei posti più vari di ogni città. 

Geocaching in Granada


A Granada il primo tentativo era andato a buon fine, ma il secondo e il terzo no. Nella foto si vedono le operazioni di ricerca lungo il polveroso cancello di una chiesa.






Così l'altra sera, dicevo, mentre stavamo tornando a casa, ho iniziato a raccontare di questo sito ai miei amici... e sono cominciate le ricerche notturne.
Il primo ritrovamento


Secondo Cache lungo un viale

La terza tappa ci ha portati a Porta Susa, ma siamo arrivati proprio quando la stavano chiudendo per la notte, così siamo finiti a ispezionare le rocce in un parco (con sommo stupore di un signore che portava il cane a passeggiare alle 2 del mattino).





giovedì 27 dicembre 2012

Granada: The Lost Photographer

Un pomeriggio, a Granada, abbiamo incontrato John. Non l'abbiamo incontrato una volta sola, in realtà: la mia amica lavorava a due passi dalla piazzetta dove lui si trovava e così l'abbiamo incrociato circa sei volte nello stesso pomeriggio, fermandoci sempre a vedere come proseguiva il suo disegno.

John è un artista inglese che ogni anno parte alla volta della Spagna. Vive alla giornata con quel che guadagna disegnando per strada, viaggia, e a volte ottiene qualche ingaggio per dei lavori su commissione da qualche parte nel mondo. 


Qui si vede la piazza che stava disegnando
Ci ha raccontato che un paio di anni fa voleva andare dalla Spagna fino in Russia muovendosi a piedi, ma che in Italia ha poi desistito. Ovunque andasse i poliziotti gli davano fastidio e minacciavano di multarlo. Per cosa, poi? Io disegnavo soltanto! Mica è illegale!


Spera tanto di riuscire a trovare qualcuno disposto a pagarlo per dipingere, perché fare questi schizzi gli piace e gli dà di cui vivere, ma amerebbe di più tornare ai pennelli. 


Il lavoro finito costava 40 euro. Non avevo tanto da spendere, ma sarebbe stato un bel ricordo. Gli abbiamo chiesto perché non disegnasse anche qualcosa di dimensioni più piccole, magari in formato cartolina, ma non gli avrebbe dato altrattanta soddisfazione, ci ha spiegato. Come dargli torto? 




Nel frattempo, sperando di ritrovarlo in qualche altra città, ho cominciato a seguire il suo blog.

domenica 23 dicembre 2012

Granada: l'Alhambra

Quando si visita il Palacio de Generalife si ha l'impressione di entrare nel labirinto della Regina di Cuori di Alice nel paese delle meraviglie. 













Sarà stata l'ora, il giorno o il freddo, ma ho trovato pochissimi turisti e un grandissimo silenzio. 

Ogni tanto mi sedevo da qualche parte a leggere "Tales of The Alhambra", il libro che Washington Irving scrisse negli anni '30 del XIX secolo quando viaggiò da Madrid a Granada. Quella che riporta è chiaramente una Spagna ben diversa da quella di oggi, ed è davvero piacevole farsi trasportare dalle sue descrizioni. 

La mia foto preferita



Sto proseguendo la lettura in questi giorni e avrei davvero voglia di trovarmi ancora in quei giardini e in quelle stanze, per seguire con gli occhi tutte le sue descrizioni e immaginarmi le storie che riporta di chi vi abitava in quel periodo.






 Quando si arriva all'ingresso dell'Alhambra bisogna essere puntualissimi e mettersi in coda. Io sono arrivata esattamente due minuti prima rispetto all'ora indicata sul mio biglietto, ma mi hanno fatto comunque aspettare. Mi hanno consigliato di non sedermi, altrimenti ci sarebbero stati problemi con la coda. Due minuti dopo, all'ora stabilita, eravamo quattro in tutto.





Una scolaresca francese sullo sfondo!





Quei pochi turisti che ho incontrato li ho incrociati quasi tutti per le strade della città nei giorni successivi...


sabato 22 dicembre 2012

Granada: El niño de las pinturas


A Granada c'è una mostra che tutti possono visitare passeggiando semplicemente per la città e senza pagare il biglietto. Perché d'un tratto, alla fine della Gran Via, inoltrandosi nelle stradine del quartiere di Realejo, ci si imbatte nelle opere di Raul Ruiz, anche noto come "El niño de las pinturas".

Lascio qualche foto che ho scattato in un suggestivo venerdì pomeriggio a zonzo, ma per i curiosi c'è il sito ufficiale.

Io devo ringraziare la mia amica, sempre informata su tutto, altrimenti uno spettacolo così me lo sarei perso!










 





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