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lunedì 3 marzo 2014

Altrove

Finalmente ci sono riuscita: ho trovato una casetta tutta per me e piano piano, visto che la sto sistemando e non c'è neppure ancora il collegamento a Internet, mi sto trasferendo. Visto che passo il mio tempo per l'80%  in negozi di bricolage e simili, per il momento posso seguire i vostri blog solo a singhiozzo, ma recupererò. Intanto, ieri son stata graziata da un sole splendido e ho trascorso il pomeriggio sul balcone a fare giardinaggio (se così si può definire...).



 

martedì 1 ottobre 2013

Nizza: non-italiani in gita al Mont Boron


Ormai felicissimi di tutti questi parchi e giardini che avevamo trovato, ne abbiamo cercati attivamente altri, incappando nel parco forestale del Mont Boron (e adiacente Mont Alban). Informazioni dettagliate si possono trovare su Wikipedia. Come si vede nella foto, ci si arriva direttamente col bus n. 14, che nel nostro caso - ovvero di domenica - abbiamo dovuto attendere per un'oretta.


A parte noi di turisti ce n'erano davvero pochi, ma è anche vero che era il primo giorno nuvoloso dopo una settimana di intensissimo sole. Noi, uno zainetto con il pranzo e tanta voglia di giocare a fare gli esploratori, non ci siamo lasciati intimorire.

In compenso ci siamo persi 7/8 volte.



Il problema è che non riuscivamo a far coincidere il disegno sulla mappa, presente solo ed esclusivamente sul piazzale principale, con ciò che avevamo intorno.







Poco male, però: prima ci siamo persi in uno splendido sentiero sterrato, dove una pineta ha fatto da contorno al nostro pranzo e dove una signora, poco distante, leggeva un romanzo in costume e pareo (non annoterei il fatto se non fosse stato particolarmente inusuale, anche se so di persone che nelle foreste amano girare in mutande). 


Poi siamo finiti su quest'anonima strada privata....








...che ci ha regalato questo meno anonimo e più spettacolare panorama.


Nizza
Lato est - Villefrance-sur-Mer

Villefrance-sur-Mer

Villefrance-sur-Mer

Villefrance-sur-Mer

Forte di Mont Alban

Infine abbiamo compreso che potevamo darci comunque una direzione e dirigerci verso uno dei due forti presenti sul monte: il forte del Mont Boron o quello del Mont Alban. Dopo aver imboccato altri 6 o 7 sentieri e chiesto informazioni a qualsiasi essere animato sul nostro cammino, una signora mollemente dedita a stiracchiarsi sull'uscio di casa ci ha felicemente indirizzati verso quello che, a detta sua, era il più vicino e il più bello. 




Nizza - Entroterra

Nizza - Il porto e la collina del castello




























Strana struttura dietro al castello
Nel piazzale c'era un signore italiano che, in risposta all'addetto del parcheggio che gli spiegava che non poteva lasciare la macchina lì, urlava - senza neanche tentare di abbozzare una mezza parola in francese - che tanto ci avrebbe messo soltanto 5/15 minuti, che non era giusto e che... beh, niente, lui tanto se ne fregava, cosa avrebbe potuto fargli? Bucargli le ruote? Quindi, cellulare alla mano, che c'aveva una telefonata urgente, si è allontanato biascicando qualche insulto verso l'intero popolo francese. 

Di fronte al castello, invece, un gruppetto di italiani rideva della guardia che li aveva invitati a non gettare sigarette a terra. 

Per una mezz'oretta io e L. siamo stati zitti. Temevamo potessero scambiarci per italiani.



domenica 29 settembre 2013

Nizza: Parc Phoenix

"Nuda", realizzazione in acciaio
Dominique de Séguin
Il Parc Phoenix l'abbiamo scoperto per caso, curiosando qua e là su Internet per scoprire cose nuove da vedere che non fossero i soliti monumenti, e non ci siamo assolutamente pentiti della visita. Ospita un numero incredibile di specie vegetali e animali ma, a differenza di uno zoo, alcuni sono lasciati liberi di vagare per  la sua superficie. Ad esempio sembrerà incredibile, ma io non avevo mai visto un tacchino dal vivo.






L: "Come fai a non aver mai visto un tacchino dal vivo? TUTTI hanno visto un tacchino dal vivo  almeno una volta, alla tua età"
A: "In compenso ho visto  le pantegane del Po. Dimmi, tu le hai viste le pantegane del Po? Le hai viste?"






Né una lontra.


Un cartello lì accanto descriveva tutto il rito di accoppiamento, che sembra piuttosto violento: il maschio insegue la femmina, le morde la testa tenendola ferma con gli arti anteriori, la trascina sott'acqua e lei, una volta salita in superficie, lancia grida forti e acute dibattendosi. Poi inizia l'accoppiamento vero e proprio, che può durare  dai 20 ai 45 minuti. 

C'erano poi pavoni, galli e galline in libertà, canguri, criceti, iguane, caimani, porcellini d'India, testuggini, tantissimi uccelli, insetti e pesci. La maggior parte degli animali non erano in vere e proprie gabbie, ma in spazi molto ampi e ben progettati.



Lì c'è l'occhio di un caimano che spunta
Voliera





Di spazio del resto ce n'è tantissimo: un immenso parco esterno in aggiunta a quella struttura piramidale che si vede in foto, che ospita le specie più esotiche e al cui interno l'aria è incredibilmente calda e umida, come si conviene.




Incredibile soprattutto il numero di specie vegetali, circa 2.500.

Ceiba Speciosa, tipica delle zone subtropicali

































Orchidee















Pavone


















All'ingresso della piramide c'era questo: un simpatico defibrillatore cardiaco. Non ne ho visti altrove e ancora mi domando perché l'abbiano messo proprio in questo parco.

sabato 21 settembre 2013

Rabarbaro di consolazione

Non sono un buon esempio di braccia rubate all'agricoltura. Si può parlare piuttosto di agricoltura salvata da queste braccia.

Nell'ultimo anno ho tentato e ritentato, ma i risultati sono stati pessimi. 

Stavolta riporto che:

- l'anice è cresciuta ma troppo poco, così come le fragole;
- le carote non le ho viste manco di sfuggita;
- le piantine che con somma gioia credevo essere di rabarbaro erano in realtà piante di pomodoro (sì, a un certo punto mi sono insospettita e sono andata a controllare su Internet). In questo caso sono venute belle  alte, ma poi si sono ammalate e l'unico pomodoro che ho visto era verde e grande quanto l'unghia del mio mignolo.

In compenso ha di nuovo fatto la sua gloriosa comparsa una pianta di peperoncino che non ho piantato.   

La buona notizia è che ho saputo comunque far fronte alla mia inettitudine grazie ai supermercati francesi... 



Senza contare il fatto che ho ritrovato anche lui, il tortino che quattro anni fa su un treno Parigi-Torino mi aveva fatta sognare, ma che mi era caduto praticamente al primo morso.


sabato 25 maggio 2013

Non ho pollici verdi ma opponibili

Ho paura che, a forza di scriverne, finirò per avere una lunga lista di tentativi falliti. Eppure stavolta non solo sono stata ottimista, ma ambiziosa, ambiziosissima.



Da notare che il rabarbaro, lui, è di nuovo presente. Ho anche comprato un paio di vasi nuovi. Poi, ricordandomi che occorrevano anche i sottovasi, sono tornata al negozio e li ho chiaramente presi delle dimensioni sbagliate.

(...)

Così, accanto al microvaso col quadrifoglio invisibile (leggasi: mai spuntato), ora ci sono loro.



Nelle foto le piantine sono state da poco trapiantate in uno dei vasi nuovi. Non so se ho fatto bene. All'inizio certo sembrava una buona idea, visto com'erano accalcate, ma tirandole fuori dalla terra erano così esili e incerte su quei gambi striminziti che continuavo a ripetere loro che è un po' traumatico all'inizio, ma poi ci si abitua nel vaso nuovo, nella terra nuova, allo spazio nuovo. Terminando il tutto con: "Starai bene, vero?" e la speranza che quell'articolo che sosteneva che parlare alle piante le rallegra avesse un fondo di verità.


Questi a sinistra sono quindi rabarbari rallegrati dal mio blaterare. Immagino si noti. Le altre due foto rappresentano invece... Ecco, mi piacerebbe farlo indovinare ad altri, ma poi non saprei confermare o smentire. Il fatto è che ho piantato anche l'anice, le fragole rampicanti, le carote e i pomodori, non so che forma abbiano le piantine né in che vaso le ho messe. Geniale, vero?






















L'unica cosa certa è che fotografare le piante col cellulare, di sera e col flash non è il modo migliore per presentarle. Perciò assicuro che sono molto più carine di così (soprattutto: quelle nella foto di destra non sono immerse in una brodaglia strana).

Dulcis in fundo, la vite vergine ha cominciato a dar segno della sua presenza.


Maggio
Marzo



domenica 17 febbraio 2013

Bulbi in tazzina dall'Olanda




I nostri amici che abitano in Olanda ci hanno mandato un pensiero: dei bellissimi bulbi di tulipano (sospetto che ignorino i miei disastrosi risultati).

Sono così tanti che non sappiamo ancora dove piantarli e, per quanto riguarda me, non ho neanche idea di come piantarli.








Insieme a questi vi sono due scatolette contenenti ciascuna un piccolo vaso, un po' di terra e un bulbo per far crescere un quadrifoglio. Hanno la dimensione di una tazzina. 


Una è finita in salotto, insieme alle altre piante. 










L'altra l'ho egoisticamente piazzata sulla mia scrivania, a farmi compagnia nelle lunghe giornate di lavoro; sia mai che non mi serva d'ispirazione. Poi, chissà, potrebbe portarmi anche un briciolo di fortuna, no?

martedì 27 novembre 2012

Spot the caterpillar!

Ieri, in mezzo a questo fogliame, abbiamo trovato un bruco (ora ho compreso che potevamo supporne la presenza per tutte quelle macchioline verdi sul mobile).

Non sono appassionata di bruchi o vermi, ma quando ero piccola mi piacevano molto.

Ho ricordi di quando in Spagna scavavo dei buchi nella sabbia, in riva al mare, per riuscire a trovare quanti più vermi potevo. Poi li mettevo nel secchiello, ci parlavo tutto il giorno e alla sera li rimettevo dove li avevo trovati.

Un'altra volta rubai i vermi che un pescatore aveva con sé, volendoli salvare dai pesci a cui erano destinati. Purtroppo più tardi li ritrovai in quell'anfratto tra gli scogli dove li avevo nascosti, ma aggrediti dalle formiche.

Ieri, a vedere questo bruchetto verde, sano e snello, mi è venuta un po' di nostalgia. Ho messo lui e lo stelo in un barattolo di vetro e oggi sono andata a lasciarlo tra i cespugli in riva al fiume.

Eccolo anche nella foto qui sotto, impegnato a giocare a nascondino.  

Spot the caterpillar!

sabato 17 novembre 2012

Rabarbaro? Ritenta, sarai più fortunato


Pollice verde? Non ho idea di che cosa sia. Per una volta che pianto qualcosa, me ne cresce un'altra. Nello specifico, avevo piantato qualche seme di rabarbaro. Cosa ne è stato? Si è trasformato in peperoncino, ovvio.





Un peperoncino bellissimo, comunque.




martedì 10 luglio 2012

Il parchetto di Bach


Tutti i giorni, un paio di volte al giorno, mia madre porta Bach, il nostro piccolo cagnolone di 47 kg, al parco. Non è vicino a casa, perciò prende la macchina e ci arriva in una decina di minuti. Si trova in una via chiusa e isolata, piena di verde. Da una parte una fila di alberi ripara dai rumori dell'imbocco della tangenziale non lontano; dall'altra vi è un campo da calcio non curato, con l'erba altissima. 

Il campo da calcio dall'erba altissima











Tempo fa mia madre mi raccontava di aver visto alcune persone "sparare" con delle strane pistole contro gli alberi. Qualche giorno dopo, sempre molto stranita, aveva anche notato che su alcuni tronchi vi erano disegnati dei cerchi gialli. Non vi renderò partecipi delle duemila supposizioni, apocalittiche e improbabili, che vi avevamo costruito sopra. Dico solo che poco tempo dopo avevano abbattuto gli alberi così contrassegnati, lasciandone solo la base del tronco.

A distanza di mesi torno con lei in quel parco: ben riparato com'è dagli alberi, d'estate è sempre piacevole - anche se Bach si stanca dopo appena 2 minuti di corsa e lascia giocare a palla me e mia madre per mezz'ora prima di lasciarsi coinvolgere. Noto comunque che alla base di alcuni tronchi spuntano alcuni germogli, altri sono invece completamente tornati a nuova vita: più che alberi sembrano... cespugli!


















"Allora non li hanno ammazzati del tutto!", commento. 

E lei mi racconta che in realtà non li volevano affatto abbattere, sarebbe stato un peccato. Domandando il perché li volessero togliere, le avevano spiegato di essersi accorti che alcuni alberi avevano una malattia che li scavava dall'interno. 


Soluzione? Abbatterli fino alla base, sperando di recuperarli prima che tale malattia raggiungesse le radici. (i cerchi gialli disegnati sui tronchi erano stati fatti per distinguere gli alberi malati). 

Sono decisamente un'ignorante per quanto riguarda questo tipo di cose, ma son ugualmente rimasta strabiliata dalle potenzialità della natura. 

Ho anche avuto un piacevole incontro con un insetto enorme. Per la prima volta invece di scappare a gambe levate, terrorizzata, son corsa invece a fargli una foto, seguendolo poi con totale meraviglia. Non è bellissimo?

Affascinante ma timido



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