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lunedì 25 marzo 2013

Potenza: ma a piedi 'ndo vai?








Cielo sereno, o quasi.

Il post doveva concludersi così, poi mi sono lasciata trasportare un po'.






A Potenza per ragioni di logistica non ci tornavo da qualche mese e, nel frattempo, hanno inaugurato un nuovo parco. In questa città non è cosa da poco perché sì, di verde ce n'è molto e bastano un paio di minuti in macchina per ritrovarsi in mezzo alla piena campagna, ma luoghi dove poter camminare tranquillamente e in pianura ce ne sono davvero pochi. I primi anni che venivo qui la scelta si riduceva alla via principale - via Pretoria. Tuttavia, a meno che non la si volesse percorrere già madidi di sudore e con la lingua a penzoloni per l'innumerevole numero di saliscendi sul tortuoso cammino, occorreva raggiungerla in macchina. Io, abituata agli spazi di Torino, rimanevo sempre piuttosto insoddisfatta.  


Lago Pantano
Poi hanno finalmente terminato la costruzione della passeggiata che costeggia il lago di Pantano di Pignola, a dieci minuti di macchina (no, i mezzi pubblici non rientrano nella concezione dei potentini, se non altro perché  non propongono orari o collegamenti che siano di reale utilità - anche se di recente, per incentivare l'utenza a riprendere l'uso di questo servizio, sono diventati gratuiti). 

Lago Pantano
La passeggiata intorno al lago consta di circa 6 km di strada ben delimitata dove si incontrano a qualsiasi ora persone che corrono, passeggiano, vanno in bici (viste le pendenze della città, non ho mai visto qualcuno usare una bici a Potenza) e che, di domenica, animano l'oasi del WWF che offre un modesto servizio di caffetteria. 

Nel 2007 hanno invece inaugurato il Parco dell'Europa Unita  (una "u" maiuscola che non condivido). Anche lì, la gente ne ha subito approfittato per popolarlo costantemente non solo nelle giornate di sole, ma anche quando piove o tira vento.

Ponte Attrezzato, fonte: Kone.com
Nel 2010 è stata la volta dell'impianto di collegamento meccanizzato Portasalza-Monte Cocuzzo, anche detto "Ponte Attrezzato" o, ancor più comunemente, "Scale Mobili Santa Lucia". Si tratta di un collegamento di circa 500 metri che, pur nella minima distanza, collega il centro cittadino a un quartiere altrimenti periferico, ma dotato di numerosi istituti scolastici e uffici. È costato oltre 16 milioni di euro, ma completato con anni e anni di ritardo solo nel 2010 (non mi dilungo sulla faccenda, che è stata più volte posta all'attenzione della Commissione europea, visto che i fondi del progetto provenivano dall'UE). Una gran cosa. Immaginatevi un sole torrido, l'idea di una passeggiata e all'orizzonte solo salite e scalinate, nessuna fontana, zone d'ombra inesistenti, balle d'erba che rotolano; oppure, altra cosa molto comune, strade e marciapiedi ghiacciati, dieci gradi sotto lo zero e le vostre scarpe che scivolano, voi che ruzzolate giù, morte certa. 


Ponte Attrezzato, fonte: Kone.com
Ok, forse è un po' esagerato, ma se ogni volta che volete farvi un giro vi dovete misurare con queste visioni apocalittiche, capirete che la costruzione di questa struttura è stata una manna dal cielo.

Senza contare che è al coperto. Fantastico.

Piccola curiosità: la città di Potenza ha un sistema di scale mobili che si estende complessivamente per circa 1,3 km guadagnandosi, per questo, il secondo posto al mondo dopo la città di Tokyo, le cui scale mobili si estendono per 1,5 km.



Parco Elisa Claps
A ottobre 2012 ecco invece il Parco Elisa Claps, nel quartiere di Macchia Romana. Non è proprio la massima espressione di una passeggiata in pianura, essendo caratterizzato da un sentiero che si inerpica sulla collina. È comunque molto piacevole, immerso nel verde e presto sarà anche corredato dall'immancabile bar di rito. 


Parco Elisa Claps
Vista dal parco Elisa Claps

lunedì 25 giugno 2012

Le Meraviglie della Basilicata - Gita a Castelmezzano


L. mi aveva già portata a Castelmezzano un paio di mesi fa. "Hanno allestito delle luci per illuminare le montagne di notte, è uno spettacolo magnifico", mi aveva detto. Quella sera, invece, era tutto spento: l'unica cosa visibile erano le sagome delle montagne nella fievole luce lunare. Ieri, sempre per festeggiare il mio giorno da nullafacente, abbiamo deciso di tornare a Castelmezzano con la luce del sole.









I paesaggi per arrivarci sono magnifici...

Il nome, Castelmezzano, deriva da Castrum medianum, ovvero il castello di mezzo, tra i paesi di Pietrapertosa e Brindisi Montagna.

Qui si vede come è tutto "appeso" alle montagne, come si dice da queste parti.





Questo micione è stata la nostra guida turistica. Ci ha proprio accompagnati fin sulla cima. 








Infatti abbiamo seguito il sentiero del percorso geologico.









 C'era un gran vento (da me molto ben accolto) e una vista spettacolare. 












Sulle alcune rocce vi sono i percorsi per chi vuole fare arrampicata.






Il micio ha continuato a seguirci senza battere ciglio. Ogni tanto prendeva la rincorsa e veniva a strusciarsi contro le nostre gambe. 
Qui è stato immortalato in uno dei suoi numerosi momenti di relax. 







A intervalli di tempo regolari si sentivano le urla degli impavidi che provavano il Volo dell'Angelo. Urla di gioia, chiaramente. 
Sapete di che cosa si tratta? Aguzzando la vista nella foto si riescono a vedere dei cavi sospesi nell'aria.
Attaccato ai cavi, se ci fate caso, vi è una sorta di bozzolo. Ecco: quel bozzolo è un essere umano in corsa tra Castelmezzano e Pietrapertosa a una velocità di 120 km orari per 1.452 metri e a circa 1.000 metri di altezza. Tutte le informazioni si trovano qui.
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