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lunedì 7 aprile 2014

Facce da guardia

Turisti pronti a incontrarsi nel luogo X all'ora Y
A Londra avevo assistito al cambio della guardia una volta sola, da piccola, e lo ricordavo come un evento davvero imperdibile. Sarà che al tempo ero in compagnia anche di una ragazzina poco più grande di me con cui avevo trascorso l'attesa a giocare e ad arrampicarmi su qualsiasi elemento urbano agibile.








Stavolta, degnamente capace di intendere e di volere, ho compreso che il cambio della guardia è una di quelle cose che non mi esaltano: un gruppo di ragazzi talmente avviluppati in strati e strati d'abiti da far venir caldo solo a guardarli che camminano in modo ordinato per un cortile, osservando tutte le persone raccolte e abbarbicate attorno al cancello come se fossero esseri invisibili. 

Così ho iniziato a guardarmi intorno...












Lei si è divertita più di tutti

...e a fotografare i fotografi (che sono uno dei miei soggetti preferiti!)




In definitiva, il vero spettacolo per noi è stato lui, il ragazzo con la maglia rossa.


È giunto con l'aria di chi non si aspettava tanta gente, in quel quieto angolo di mondo dove è solito andare a correre in solitaria: "Che è tutta 'sta gente?", sembrava suggerire la sua espressione. "Ah, al solito, i tipi di Buckingham".

Chiaramente la sua routine non ha patito la pioggia (che a Londra è solo un abbaglio per i turisti), la folla, il trambusto, il passaggio dei gendarmi a cavallo o altro. No. Dopo un attimo di esitazione, stoico e impassibile, ha proseguito con rotazione del bacino, allungamento di polpacci, glutei e muscoli vari, saltelli sul posto... La sua espressione è rimasta inalterata per tutto il tempo. Era francese.


giovedì 27 marzo 2014

Alice in Bath

Vista la battuta di Gio Ve nei commenti al post precedente, non posso fare a meno di pubblicare le foto dei tavolini esterni di questa piccola caffetteria/torteria che abbiamo trovato a Bath. 





Se solo non avessi avuto il limite dei 10 kg di bagaglio con il volo Ryanair... (a proposito, grande novità: ora a bordo si possono portare un bagaglio a mano più una borsetta, il che significa che non assisteremo più a feroci litigate tra gli addetti all'imbarco e i soliti passeggeri distrattamente inconsapevoli che un libro o la macchina fotografica all'esterno del bagaglio standard contano come bagaglio aggiuntivo).

mercoledì 26 marzo 2014

Gita a ovest: Bath

Era una giornata grigia e piovosa quando, dopo un viaggio reso più faticoso dal traffico intenso, siamo infine giunti a Bath. 

Questo è quel che è capitato in qualche eventuale universo parallelo, perché il giorno dopo essere atterrata nel Regno Unito l'aria fredda era pungente al punto giusto, corredata di un bel sole e di un cielo limpidissimo. Inoltre, ero anche in ottima compagnia, ovvero con Clyo, Mr Fedo e una cara amica che era a Londra solo da una settimana, dopo essere stata selezionata per partecipare a un progetto di tre mesi presso una ONG.

Insomma, siamo partiti per Bath la mattina presto, decisi a non perderci neanche un secondo di una bella domenica inglese graziata dal sole.



























Bella questa illusione ottica, vero?













Gufi inattesi
Dama in attesa? Dal vivo, con l'ampio spazio di fronte alla statua, l'effetto era molto accentuato

Aguzzando la vista, come ha fatto Clyo, noterete strani movimenti...
























Cosa vedere? Cosa fare? Io sapevo solo che non mi sarei dovuta perdere il Jane Austen Centre, mentre Clyo, come sempre organizzatissima, ha sfoderato una lista di opzioni interessanti. Siamo andati sul classico, visitando le sorgenti termali romane


La terrazza da cui ho scattato la foto in realtà è stata completata nel 1897, quando le sorgenti sono state aperte al pubblico. La piscina in basso è solo una parte della struttura costruita dai romani, che era enorme e comprendeva un tetto altissimo e inusuale per l'epoca.





Però anche oggi la vista non è male.
Giulio Cesare, statua costruita in epoca successiva














Il modellino ricostruisce l'originaria enormità del luogo che, tra le altre cose, era ovviamente un importante punto di ritrovo per la città.


Sono rimasta molto affascinata da ogni cosa. Inoltre c'erano in dotazione delle audioguide, in italiano, che fornivano esaurienti spiegazioni su ogni minimo dettaglio. Talmente esaurienti che qualcuno, in orario postprandiale, ha avuto un attimo di cedimento e s'è quasi addormentato, audioguida alla mano (purtroppo mi hanno esplicitamente vietato di pubblicare le foto che ritraggono quel momento). Io, invece, in orario postprandiale ma pericolosamente vicino a quello della merenda, per un attimo mi sono soffermata con stupore di fronte a questo cartello.  


Perché avevo letto "Please take caKe"




Non ve lo fareste un bagno, in un posto così?


Un cartello riportava, in inglese, le parole di Seneca (qui tradotte da me dall'inglese): "L'immagine non è completa senza qualche attaccabrighe, un ladro colto in flagrante, o l'uomo che ama il suono della propria voce nelle terme - senza contare coloro che vi saltano dentro con un grandissimo tonfo" (Epistulae Morales, 56, I secolo D.C.)

Le foto distratte



Dopo le sorgenti ci siamo diretti al Jane Austen Centre, ma era già chiuso. Un'ottima ragione per tornare a Bath, no?


mercoledì 20 novembre 2013

Giornate della traduzione di Urbino 2013, spizzichi e bocconi

XI Giornate della traduzione letteraria



Come dicevo nell'altro post, alle Giornate della traduzione di Urbino ho seguito tantissimi seminari interessanti, ma invece di fare un elenco dei vari interventi ho pensato di segnalare giusto quelli che potrebbero avere un'utilità anche per i semplici curiosi.







Daniele Gewurz
Primo fra tutti, anche in ordine cronologico, il seminario di Daniele Gewurz sui Dragomanni, realtà da lui creata che, se siete lettori, non dovreste perdervi: ci sono tutte pubblicazioni di qualità e per lo più gratuite. Se invece siete traduttori, si tratta di un'iniziativa molto bella, potreste farci un pensiero.

Insomma, andate tutti a dare un'occhiata.




Alessandra Roccato

Poi c'è stato l'intervento di Alessandra Roccato, che ha trattato della traduzione delle scene di sesso in un romance storico. Ecco, se ve lo steste domandando, credo che per alcuni aspetti sia molto più difficile di un testo di ingegneria. Non ci credete? Provate! Il  testo che c'era da preparare per il seminario era questo.





Maria Teresa  Carbone
Maria Teresa Carbone ha affrontato i temi di traduzione e giornalismo, riprendendo la spinosa questione del traduttore (letterario) fantasma, ovvero di quella figura professionale ignorata completamente da stampa e giornali, i quali riportano recensioni di libri stranieri senza mai indicare che la resa italiana di queste opere la si deve, appunto, a questi esseri innominati

Il problema è che a questo proposito c'è una legge che dice... Ecco, scopritelo. Perché una cosa che ha fatto Maria Teresa Carbone è stata ricordare il manifesto dei Cavalieri erranti della letteratura, datato 8 maggio 2003.

Il recensore che si prodiga in elogi dello stile, delle scelte lessicali, delle acrobazie linguistiche di un autore, se ha letto il libro in originale dovrebbe sentire il dovere di commentarne la resa italiana; e se l’ha letto in italiano, dovrebbe ricordarsi che ha letto le parole, le frasi e i ritmi scelti dal traduttore.
dal manifesto dei Cavalieri erranti della letteratura


Beata Lazzarini e Susanne Kolb
Beata Lazzarini Susanne Kolb hanno trattato dei neologismi nella nuova edizione dei dizionari Zanichelli per le lingue inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano e in diverse sfere tematiche, come i nuovi modelli sociali, i fenomeni collegati ai nuovi media, economia e finanza, ecologia, cibo e bevande. Perché vi possiate fare un'idea, hanno riportato la frase di un giornalista che si è divertito a usare questi neologismi (l'articolo completo qui): 

"Un adultescente inzitellito con contratto cocopro ma che veste bling bling, è affetto da ludopatia e consuma shortini. Se questo è l'identikit dell'italiano 2014, non siamo messi benissimo. Ma stando a come ci esprimiamo questa è la situazione."
Poi, tra quelli che ho seguito si sono dimostrati splendidi anche i seminari di Anna Mioni ("I passi che portano alla traduzione di un libro: negoziazione dei diritti, trattativa, intermediari"), Giovanna Scocchera ("Che cos'è la revisione? Un percorso conoscitivo fra teoria e pratica professionale"), Elena Battista (Dalla Terra alla Luna: viaggio nell'editoria dall'Italia all'Inghilterra. Guida pratica per chi non vuole arrendersi") e Tim Parks (che ha parlato di traduzione, identità nazionale, globalizzazione).

Direi che il prossimo anno, se tutto va bene, sarò di nuovo là.



lunedì 18 novembre 2013

La mia Urbino!

Non ho poi raccontato più nulla perché sono ripartita e mi sono fatta trascinare da altri eventi, ma quest'anno per la prima volta ho partecipato alle Giornate della Traduzione Letteraria di Urbino, ed è stato bellissimo. Ero talmente decisa a non perdermele che lo stesso giorno di apertura delle iscrizioni - a luglio - io ero già in lista per poter prenotare i seminari.

Organizzandomi con altre due amiche e colleghe, ci siamo ritrovate alla stazione di Bologna e abbiamo proseguito il viaggio insieme. Urbino ci ha accolte così.


Vista dalla finestra dell'albergo - giorno
Vista dalla finestra dell'albergo - notte




Se non fossero bastate la fantastica compagnia, le cresce squisite e la città fiabesca, si è rivelata un'esperienza splendida anche dal punto di vista professionale, perché gli incontri trattano davvero una varietà molto ampia di tematiche. Di questo però ne parlerò nel prossimo post. Per iniziare, lascio un po' delle fotografie che sono riuscita a scattare in quei quattro giorni. Io non ero preparata a una tale massiccia dose di bellezza!


Vicoli






Duomo
  



Per il dentista, seguire la freccia!





Magie notturne


Panorama


Non male, vero? 
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