martedì 24 giugno 2014

Keep calm and translate


Un'amica mi ha mandato questa immagine e non posso, proprio non posso, evitare di pubblicarla.

8 commenti:

  1. Mi interesserebbe sapere cosa rappresenta per te e perché è importante. Da profano fatico a individuare il collegamento tra il mantenimento della calma e il tradurre. Ma sono sicuro che esiste

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    1. Parlo per esperienza personale, perciò non posso generalizzare e affermare con sicurezza che sia lo stesso per tutti i traduttori. Per me rappresenta momenti diversi: quando mi trovo di fronte a un testo nuovo, al contempo piena di energie e terrorizzata; quando la data di consegna si avvicina e tutti i miei dubbi si amalgamano tra loro creando momenti di pura agitazione; quando il testo è urgente e per accettarlo bisogna spostare impegni, cene e appuntamenti magari pianificati da mesi. Mantenere la calma (e calcolare bene i tempi rispetto alla data di consegna) è essenziale :)

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    2. Ora ho capito, grazie :)

      Ti faccio un'altra domanda, sempre da profano: immagina un libro nel formato in cui esce in libreria; un traduttore in media (ho scritto in media) quante pagine riesce a tradurre in un giorno in cui dedichi otto ore di lavoro a quel testo? Questa è una curiosità che ho da sempre :)

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    3. Credo potrebbe risponderti meglio Silvia ;)
      Nel tecnico si traducono in media 2000/2500 parole al giorno, di più solo se si ha esperienza nel settore e dimestichezza col tipo di testo, o se si sforano le otto ore (e capita sovente). In ambito letterario credo meno.

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    4. Grazie. Nella mia visione romantica (e sbagliata) delle cose il traduttore è uno che si prende tutto il tempo necessario per fare la migliore traduzione possibile, insomma, un certosino, un perfezionista. Invece anche voi avete le pressioni della modernità :)

      Chissà se è mai stato tentato scientemente questo esperimento: dare a due traduttori della stessa lingua lo stesso testo da tradurre in modo indipendente nello stesso momento. E poi confrontare i risultati.

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    5. Purtroppo sì. Quando c'è l'agio del tempo, il lavoro assume un'altra dimensione.
      Quello che tu dici è un esperimento bellissimo. Quando frequentavo ancora il master era davvero interessante, in classe, valutare le scelte di ogni persona su uno stesso testo. Non c'erano mai due soluzioni uguali :)

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    6. In questo periodo sto leggendo molti "krim" (gialli e polizieschi norvegesi) e non ho mancato di segnalare nel mio blog alcune soluzioni di traduzione a mio parere un po' ardite. In particolare ho scritto un post il 30 Maggio e uno il 1 Giugno. Non so se hai avuto modo di leggerli.

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    7. Non ancora, devo ancora recuperare un mesetto di post ;)

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