Arte e rivoluzione secondo Paul Auster
Una volta pensavo che l'arte dovesse essere... separata dalla società... Una volta sognavo di vivere dando le spalle al mondo. Ora capisco che è impossibile. Anche la società va affrontata, non nella purezza della contemplazione, ma con l'intento di agire. Ma l'azione, quando nasce da un'etica, spesso spaventa la gente... perché non sembra avere una corrispondenza biunivoca con le sue intenzioni. La gente pensa in modo troppo letterale... non riesce a ragionare in termini di metafore. Poiché le tattiche politiche della sinistra non rispettano quella corrispondenza biunivoca (ad esempio, l'occupazione delle sedi universitarie), la gente, che è confusa e spaventata, teme complotti o trame sinistre...
La rivoluzione sociale deve essere accompagnata da una rivoluzione metafisica. Bisogna liberare non solo le esistenze fisiche, ma anche le menti. In caso contrario, ogni conquista di libertà sarà necessariamente illusoria & passeggera. Bisogna creare armi che permettano di ottenere e conservare la libertà. Per fare questo è necessario guardare con coraggio verso l'ignoto, verso il trasformarsi della vita... L'ARTE DEVE BUSSARE CON VIOLENZA ALLE PORTE DELL'ETERNITÀ...
Paul Auster, Notizie dall'interno, traduzione di Monica Pareschi
L'ho recensito
qui.
Parole sante. Peccato che la realtà stia andando in senso contrario :-(
RispondiEliminaDirei che non sono d'accordo su nulla :)
RispondiEliminaNulla nulla? Come mai? Comunque contestualizzo il brano: è stato scritto il 12 luglio 1968 :)
EliminaE chi l'ha detto che l'arte deve per forza di cose essere al servizio della rivoluzione? Potrebbe esserlo, ma anche non esserlo. Tra le due potrebbe non esistere alcun vincolo, e in questo secondo caso l'arte non sarebbe di certo meno importante. Io userei il concetto di rivoluzione con molta più parsimonia (rivoluzione copernicana e industriale; già faccio fatica a etichettare come rivoluzioni quella russa o quella francese).
EliminaIn effetti sì, potrebbe anche non esserlo :)
Eliminaprima bisogna andare a caccia di menti, poi, una volta pescate, dal fondo della foresta di cacca che le nasconde, bisogna liberarle. L'arte si sbriciola di giorno in giorno nel disinteresse generale, non ha più la forza di respirare, figuriamoci di fare la rivoluzione
RispondiEliminaNon si sa mai, io conto molto sulla lotta per la sopravvivenza :)
EliminaMi hai fatto venire in mente un altro bel passaggio sull'arte, ma di un libro completamente diverso. Lo cerco appena mi restituiscono il libro.
ma perché non ha preso il mio commento di ieri?
RispondiEliminaColpa mia, non avevo ancora approvato il commento (ogni tanto me li manda in moderazione)
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