mercoledì 6 marzo 2013

About truth

Alle udienze in merito a un'ingiunzione avente lo scopo di fermare il primo progetto di sviluppo di energia idroelettrica di James Bay, nel nord del Quebec, è stato presentato come testimone dello stile di vita dei Cree e dell'ambiente un anziano appartenente a una delle comunità Cree del nord su cui il progetto avrebbe potuto incidere. Quando gli è stato chiesto di giurare che avrebbe detto la verità, questi ha domandato al traduttore di spiegargli il significato della parola. Quale che sia il modo in cui la verità è stata tradotta per lui, come un qualcosa che vale per tutte le persone, o un qualcosa che è valido a prescindere da chi la sostiene, l'anziano ha risposto: "Non posso promettere di dirvi la verità; posso dirvi soltanto ciò che so".
 Tratto da Updating Aboriginal Traditions of Knowledge, di Marlene Brant-Castellano
La traduzione è opera mia 


Marlene Brant-Castellano
Bello il sorriso di Marlene...

2 commenti:

  1. Saggezza delle persone di buon senso :-)
    Mi hai fatto tornare alla mente un'usanza di alcuni nativi nordamericani (credo i Sioux) quando si trattava di verificare la sincerità di chi rispondeva ad un interrogatorio. Gli si faceva aprire la bocca e gli veniva appoggiata sulla lingua, per un secondo, la lama arroventata di un coltello. Se l'interrogato non si lamentava troppo era considerato sincero. Se invece si bruciava la lingua era ritenuto bugiardo. Perché i bugiardi mentre parlano deglutiscono la saliva e quindi la lingua secca non poteva resistere alla lama arroventata.
    E la scottatura era la debita punizione.

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    1. Oh mamma, dici che era un buon metodo? Io avrei avuto la lingua secca al pensiero di quella lama!
      Dopo aver tradotto questo pezzo mi sono accorta che c'era un'altra parte molto bella sul processo decisionale da loro adottato. Mi sa che finirò per riportare anche quello, è molto interessante :)

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