domenica 14 aprile 2013

Non sei altro che un vecchio lampione


È da trent'anni che stai a cianciare... Non ci tieni più ad avere ragione. Ti molla la voglia di tenerti anche il posticino che t'eri riservato tra i piaceri... Ti viene lo schifo... Basta ormai mangiare un po', scaldarsi un po' e dormire più che si può sulla via del nulla assoluto. Bisognerebbe per ritrovare degli interessi inventarsi delle nuove smorfie da eseguire davanti agli altri... Ma non si ha più la forza di cambiare il repertorio. Farfugli. Cerchi ancora dei trucchi e delle scuse per restare là con loro, gli amici, ma la morte è lì anche lei, fetente, al tuo fianco, tutto il tempo adesso e meno misteriosa d'un mazzo di carte. Ti restano preziose solo le pene minute, quella di non aver trovato il tempo fin che era vivo d'andare a trovare il vecchio zio a Bois-Colombes, con la sua canzoncina che s'è spenta per sempre una sera di febbraio. È tutto quello che hai conservato della vita. Questo piccolo rimpianto atroce, il resto l'hai più o meno vomitato lungo la strada, con molti sforzi e pena. Non sei altro che un vecchio lampione di ricordi all'angolo di una strada dove non passa già quasi più nessuno.
Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte
Traduzione di Ernesto Ferrero 

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