lunedì 8 aprile 2013

Se l'avessi trovata stasera


Stephen Graber - Ophelia
Il fiume nero, la notte, scorre anche se sembra non esserci. Un giorno, dalla finestra, abbiamo visto un corpo esangue sulla riva opposta alla nostra. Col sole del mattino che allungava i suoi raggi come fossero dita, il tempo ha fatto compagnia alle lente operazioni di recupero del cadavere. 

Quando la sera porto giù il cane, supero le macchine e rimango sulla stretta striscia di terra che rimane tra i cofani allineati e il guard rail. Guardo la riva sul lato opposto e ripenso sempre a quel giorno. Poi, tra le fioche luci dei lampioni che rischiarano appena i fili d'erba, temo sempre di ritrovare il corpo d'una donna. Esangue, nuda, coi capelli sporchi e scuri. La vedo rischiarare il selciato, riflettere il pallore della luna.

L'ho guardata, stasera, la luna. Era lì, stretta e contrita tra poche nuvole all'apparenza leggere come fumo.

"Se l'avessi trovata stasera", ho pensato, "l'avrei creduta una morte per indifferenza". 

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